Parchi, fiumi e aree rurali sono questi gli elementi essenziali a partire dai quali già dalla fine degli anni ’90 del secolo scorso, è nata Corona Verde, l’infrastruttura ambientale che collega la Corona di Delitie delle Residenze Reali di casa Savoia
Il territorio di Corona Verde si estende dalla Città di Torino, che ne costituisce la parte centrale, ad altre 93 municipalità dell’area metropolitana, con un’estensione di quasi 165.000 ettari e una popolazione di circa 1.800.000 abitanti.
I parchi ▼
Parchi dell’Area metropolitana: natura e paesaggio a chilometri zero. Natura e Città: si può fare.
È questo il messaggio dei parchi naturali di Torino e dintorni: la loro decennale presenza testimonia che è possibile far convivere i ritmi e il clamore della quotidianità urbana con i ritmi diversi di piante e animali selvatici.
Natura e paesaggio (e storia e arte) sulla porta di casa, un mondo da conoscere: la rul verda, una quercia del Parco della Collina Torinese di Superga che non perde le foglie d’inverno. I boschi di Stupinigi, la Mandria e i suoi silenzi appena “di là del muro”, e, appena più lontana, ai margini del Canavese, la Vauda, con i suoi impensabili orizzonti. E ancora i laghi di Avigliana, il Colle del Lys e il Monte San Giorgio, infine il Po, il suo tempo lento, il suo tranquillo andare.
Corona Verde promuove la conservazione di questi spazi naturali, irrinunciabili oasi verdi che si alternano al tessuto cittadino, ma soprattutto intende rafforzare i collegamenti e le relazioni tra tali aree di interesse naturalistico per la difesa dell’ecosistema e della biodiversità regionale, incentivando la formazione di corridoi verdi a basso disturbo antropico, con alberature e macchie arbustive alternate a radure a prato o la realizzazione di sovrappassi o sottopassi per il passaggio della fauna autoctona.
Questi consentono di superare insediamenti o infrastrutture interferenti con la rete ambientale garantendo la protezione dell’avifauna dal rumore e dagli scarichi prodotti dal traffico, tutelando le specie endemiche protette e/o in pericolo di estinzione e controllando al contempo la diffusione di specie invasive (es. scoiattolo grigio).
Corona Verde, inoltre, intende favorire la fruizione di queste aree per avvicinare, far conoscere e “vivere” ai cittadini metropolitani gli spazi verdi e la natura di una parte così “salutare” del proprio territorio.
Lanca di Santa Marta e confluenza del Banna
I fiumi ▼
Il Piemonte è terra ricca di acqua e, in particolare, l’area metropolitana è zona di confluenza in Po di alcuni dei fiumi e dei torrenti più importanti della nostra regione (Sangone, Dora Riparia, Stura di Lanzo, Orco, Malone, Banna, Tepice, Chisola). Il “sistema delle acque” è arricchito anche dal diffuso reticolo di canali, opera dell’ingegno e della tecnica dell’uomo, che ancora oggi supporta l’agricoltura periurbana.
I fiumi, i torrenti, i canali e in generale tutte le aree umide rappresentano l’unico sistema naturale di reti e collegamenti in un territorio particolarmente frammentato che va tutelato, riqualificato e valorizzato. Essi costituiscono uno dei principali serbatoi di biodiversità e possono garantire spazi residui di naturalità e servizi ecosistemici a supporto della qualità di vita di tutti i cittadini metropolitani. I paesaggi fluviali rappresentano, con le loro caratteristiche, un elemento fondamentale dell’identità territoriale del Piemonte.
Per migliorare le funzioni di corridoio ecologico dei nostri fiumi, Corona Verde promuove interventi lungo le fasce fluviali che ne possano garantire il consolidamento e nel contempo ne preservino la naturalità, con la ricostruzione della loro struttura ecologica e di habitat adatti alla conservazione della fauna e della vegetazione.
Corona Verde rivolge particolare attenzione anche alla valorizzazione delle zone umide, attraverso la ricostruzione di acquitrini, canneti e boschetti idrofili.
La valorizzazione delle componenti caratterizzanti il “paesaggio del fiume”, anche con la realizzazione di percorsi ciclabili o equestri migliora l’accessibilità e promuove un uso diversificato di questi territori (pesca, attrezzature per il gioco, lo sport e il tempo libero).
Le regge ▼
La Corona di Delitie, secondo la celebre definizione di Amedeo di Castellamonte, indica il complesso di palazzi, “vigne”, ville e castelli destinato al soggiorno e allo svago della dinastia sabauda. Costruito con impianto radiocentrico a formare una corona attorno alla città di Torino, rimane una maestosa testimonianza del potere acquisito da Casa Savoia.
A partire dalle residenze frutto del progetto barocco della Corona, tra Settecento e Ottocento si sono aggiunte quelle acquisite dai sovrani in nome di mutate esigenze di governo e oggi rimangono delle originali residenze ducali: Palazzo Reale, Palazzo Madama, Palazzo Carignano, il Castello del Valentino, Villa della Regina, le residenze suburbane di Venaria Reale e di Rivoli, la Palazzina di Caccia di Stupinigi, Borgo Castello all’interno del Parco della Mandria e il Castello di Moncalieri. Queste concorrono a formare il sito seriale delle Residenze Sabaude, inserito dal 1997 nella lista dei beni UNESCO quale Patrimonio dell’Umanità.
Il sistema delle Residenze Reali, che annovera nel territorio torinese anche la Basilica di Superga, è considerato strategico per la definizione di un’integrata proposta turistico-culturale. Per questo motivo, Corona Verde promuove interventi tesi al completamento del sistema dei percorsi e della rete di greenways che connettono le Residenze e i principali nodi di interesse naturalistico (fasce fluviali, boscate o agricole), quali il recupero dei tracciati storici e la realizzazione di filari, inquadramenti panoramici e quinte alberate che ne fanno emergere i caratteri storico-ambientali, qualificando paesisticamente gli accessi alle mete di interesse culturale e i contesti aperti naturalistici o rurali.
Il potenziamento di servizi per la fruizione favoriscono, inoltre, la continuità con i nodi di interscambio, con le reti ciclabili e con le greenways già realizzate, la promozione di sistemi di fruizione plurimodale integrata (treno+bici, navette), assicurando al contempo una corretta sistemazione ambientale e paesistica dei servizi destinati alla ricettività.
Le aree rurali ▼
L’agricoltura ha un ruolo centrale nella tutela e valorizzazione degli spazi aperti di Corona Verde soprattutto in relazione agli aspetti di gestione e manutenzione delle aree agricole.
Sostenere l’agricoltura periurbana significa promuovere il coinvolgimento del sistema produttivo rurale nei programmi di qualificazione ambientale e paesistica dell’hinterland metropolitano, riconoscendo alle attività agricole un ruolo chiave sia per la produttività agroalimentare sia per i servizi ambientali e le attrezzature del tempo libero.
Corona Verde vuole porre attenzione alle risorse primarie per l’agricoltura concorrendo alla loro tutela: il suolo, attraverso il contenimento del suo consumo nelle aree a maggiore capacità d’uso e le acque, attraverso la valorizzazione delle reti irrigue anche in relazione al loro ruolo di corridoi ecologici e naturalistici.
Riconosce, inoltre, la potenzialità del sistema delle aree agricole quali elementi in grado di riqualificare dal punto di vista paesaggistico il territorio: la realizzazione di siepi, filari intra e interpoderali possono favorire il nuovo disegno del paesaggio periurbano.
Altro tassello è la promozione della multifunzionalità delle aziende agricole, per favorire l’organizzazione e la partecipazione a programmi strategici di gestione delle aree verdi, di interazione con mercati qualificati (km. 0, bio, orti urbani, etc.) e di produzione anche innovativa di servizi agrituristici, con il riuso del patrimonio di cascine storiche e la partecipazione ai progetti locali per la fruizione turistica.
Fondamentale dovrà essere il coordinamento di questi progetti nel quadro dei programmi di gestione promossi da Enti Parco o da altri soggetti di coordinamento intercomunale (Contratti di fiume, di paesaggio, di sviluppo locale) e con le azioni previste dal Programma di Sviluppo Rurale verso i cui obiettivi converge Corona Verde.
Approfondimenti